Corpus Domini 1928

Sole - Corpus Domini

Le suore Domenicane della Beata Imelda ritengono quasi il testamento del loro Fondatore, un telegramma da lui inviato mentre era degente in un ospedale di Torino, poco prima della sua morte poi avvenuta a Venezia.
Il motivo di tale telegramma era la festa del Corpus Domini.
Negli anni precedenti, per tale festa Padre Lorgna aveva sempre inviato alle Comunità imeldine una lettera ricca di fede e di amore per il mistero eucaristico.
Tutto ormai doveva essere sintetizzato in poche parole:

Corpus Domini 1928 Maggiormente trasformi figliole angeli viventi comunicanti vita eucaristica salvezza anime trionfo Gesù Benedicendovi vogliovi forti serene sempre Alleluia
Padre Giocondo

È significativo che in seguito le suore abbiano sottolineato il valore di questo scritto, riportandolo anche nelle Costituzioni della Congregazione, trascrivendolo con arte in quadri e quadretti che ancora alcune comunità conservano. Certamente la trascrizione più importante doveva avvenire dentro le persone.
L’augurio di P. Giocondo Lorgna è che la festa del Corpus Domini doni la grazia di una sempre rinnovata trasformazione, specialmente nel cuore di ogni suora che ha ricevuto la vocazione eucaristica, vocazione di apostola. Alla prima casa imeldina era stato dato il nome di Corpus Domini e, per alcuni decenni, le Suore Domenicane della Beata Imelda hanno pregato ogni giorno  comunitariamente la liturgia delle ore del Corpus Domini.
Gesù è presente in tutte le chiese perché tutti abbiamo la possibilità di entrare in comunione con Lui, specialmente nella partecipazione alla Messa e nei tempi di adorazione personale. Questo mistero della fede viene particolarmente ricordato il Giovedì Santo ma anche nella festa del Corpus Domini, che ormai da secoli è una grande festa cristiana. 

12-06-2020