In ricordo dei 150 anni del Venerabile Padre Giocondo Pio Lorgna.

Chiusura anno giubilare

27 settembre 2020.  Venezia, vive una mattina piena di luce malgrado un cielo macchiato di nuvole sparse che pur conferisce bellezza al paesaggio, suscitando ammirazione. Nelle prime ore del mattino il silenzio della città è rotto dal mormorio dei fedeli che, a piccoli gruppi, accorrono per partecipare alla solenne celebrazione di chiusura del giubileo per il 150 anni della nascita di Padre Giocondo Pio Lorgna. L’appuntamento è nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo per la celebrazione eucaristica delle ore 11.00. Presiede la cerimonia il Priore provinciale fra Fausto Arici insieme ai confratelli della comunità e ad altri venuti appositamente da Bologna e da Milano per assistere a questo evento di Famiglia domenicana. Molte le persone che, insieme alle suore, sono arrivate dai luoghi più diversi per essere investite della forza pregnante del carisma domenicano imeldino lasciato da P. Giocondo alla Chiesa e alle sue figlie. 

A piccoli passi sulla via della fede. 

La Congregazione, lo ricordiamo, è stata avviata in modo umile e coraggioso nel 1917, ma è con la vestizione delle prime 10 giovani nel 1922 che muove i suoi passi prima in Veneto, poi in Lombardia, quindi in Emilia Romagna e così via tanto da essere presente oggi in otto Paesi del mondo. 
P. Giocondo perciò è stato celebrato in varie lingue, quelle parlate dalle figlie seminate nei luoghi di missione. Parole calde, profonde, pienamente documentate, pronunciate durante l’omelia da fra Fausto, hanno illuminato la figura di P. Giocondo che dall’obbedienza è stato chiamato ad essere parroco proprio qui a Venezia, contro la sua volontà. Un grande sacrificio per lui che voleva continuare il ministero di professore di teologia a Bologna ma che ha prodotto frutti straordinari: è stato parroco per ben 23 anni. 
P. Giocondo non solo si è fatto pastore della comunità e della gente che ha amato e seguito nei suoi bisogni, ma ha tracciato, per tutti noi, la via da seguire per essere veri cristiani dando inizio proprio qui alla Congregazione delle Suore Domenicane della Beata Imelda.
Fra Fausto presentando la vita e le opere del nostro Fondatore come esempio da seguire sulla strada per arrivare a Dio, ha saputo trovare il nesso con la parabola evangelica in cui due figli, chiamati dal padre a lavorare nei campi, hanno risposte e comportamenti opposti. In conclusione solo colui che abbraccia il lavoro dimostra di compiere la volontà del Padre. 

Una promessa rinnovata di impegno e di amore.

P. Giocondo, riconosciuto Venerabile dalla Chiesa per la sua vita virtuosa e laboriosa, si è fatto esempio di santità infondendo in noi, oggi e sempre, il desiderio di percorrere questa via luminosa nella quotidianità della vita.  La celebrazione, animata dai canti del coro della Parrocchia e dall’accompagnamento festoso dell’organo, si è conclusa con la processione alla Cappella del Rosario, dove riposano le sue spoglie e dove coralmente gli è stata rivolta una preghiera di intercessione presso Dio.   
A causa delle restrizioni dovute al Covid, non si è potuto vivere un momento di convivialità e di buona relazione tra i convenuti e i parrocchiani, come è stato per l’apertura del giubileo,  tuttavia la gioia contagiosa della festa è stata ugualmente sentita e condivisa. 
La Priora generale, Suor Cristina Simoni ha pronunciato parole di ringraziamento per la calorosa e convinta partecipazione a questo momento splendido e importante per la Congregazione. Momento che si è concluso con la consegna a ciascuno di un simbolico dono. 


Sr. Leonia Dainese
 

19-10-2020