Storia della Comunità Imeldina in Albania

Albania festa Elbasan

Le Suore sono arrivate in Albania nella città di Elbasan il 12 luglio del 1992 su invito di responsabili della Chiesa cattolica perché si dedicassero alla formazione umana e cristiana delle nuove generazioni.

Il popolo albanese infatti stava uscendo da una cruenta dittatura durata 45 anni nella quale Enver Hoxha ha tentato sistematicamente di annientare ogni religione in particolare quella dei cattolici.

Dieci anni dopo, il 29 settembre 2002 le Suore sono giunte a Bathore vicino alla capitale Tirana e hanno iniziato a conoscere la realtà di una popolazione proveniente dalle montagne del nord del Paese non ancora ben amalgamata.

Le suore hanno realizzato diverse iniziative di promozione umana e spirituale per formare una prima comunità cristiana.

 

In che Paese arrivarono?

La dittatura aveva progressivamente chiuso l’Albania in un isolamento politico, impoverendola grandemente dal punto di vista umano, culturale, religioso ed economico.

Le Suore hanno trovato un paese che voleva tagliare con il suo passato di oppressione e ritrovare la sua dignità, ma era piuttosto disorientato, tanto che molti albanesi avevano preferito raggiungere altri paesi e quelli rimasti versavano in condizioni di precarietà.

 

Le prime esperienze e iniziative.

Le Suore hanno subito cercato di conoscere la realtà, le tradizioni e soprattutto di imparare la lingua albanese. Nello stesso tempo hanno fatto fronte all’emergenza sanitaria ed alimentare delle persone offrendo loro anche una formazione ai valori, cercando di ricostruire il tessuto umano della comunità.

Ma l’obiettivo, che prendeva corpo pian piano, era quello di realizzare un sistema scolastico che a partire dai più piccoli, di anno in anno, raggiungesse tutti i gradi: dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria, per un arco di età dai 3 ai 16 anni. Ora le suore in collaborazione con 37 persone laiche incontrano quotidianamente più di 400 ragazzi.

 

I progetti attuali.

Ad Elbasan mentre si cerca di continuare un’azione qualificata nella scuola, si collabora nella formazione della comunità cristiana. Con le adozioni a distanza le Suore sostengono alcune famiglie in situazioni di indigenza e un gruppo di bambini Rom procurando loro quanto serve per la frequenza scolastica e lo studio a casa.

A Bathore si continua la pastorale in particolare con la formazione dei ragazzi e dei giovani con l’animazione e la catechesi; la promozione della donna attraverso corsi professionali e di avvio al lavoro nell’ambito della sartoria, del ricamo, e di altre manifatture artistiche. Sono stati attivati anche corsi di cucina. Non è mai venuto meno il sostegno delle Suore a famiglie più povere e a giovani studenti.

In questi ultimi anni l’azione evangelizzatrice delle Suore ha raggiunto anche alcuni villaggi nelle vicinanze di Tirana.

 

Una storia di emozioni.

Le Suore anche quelle rimaste per tempi previ in Albania hanno gioito per la significativa presenza di giovani e di bambini, per il temperamento festoso della gente, per l’accoglienza praticata come qualcosa di sacro senza distinzioni di alcun genere. Sono rimaste colpite dalla forza e dalla dignità con cui gli albanesi hanno saputo sopportare le tante sofferenze causate dal regime totalitario e dalla miseria che ne è conseguita; dal coraggio con cui gli albanesi hanno saputo conservare e trasmettere la fede durante il perdurare della persecuzione.

08-07-2019