Biografia
Padre Giocondo Pio Lorgna, frate domenicano vissuto dal 1870 al 1928, è stato strumento nelle mani di Dio perché nella Chiesa ci fosse il dono di una nuova Congregazione religiosa femminile.
La giovinezza e la vocazione.
Giocondo Lorgna nacque in un piccolo paese della Lunigiana, Popetto di Tresana, nel 1870. Qui visse un’infanzia serena nella sua famiglia. A 13 anni, fu accolto nella casa dello zio Don Luigi. parroco di Torrile, e ciò contribuì a dargli buone opportunità di crescita cristiana e culturale.
Attraverso particolari avvenimenti e profonda riflessione, si sentì chiamato alla vita religiosa nell’Ordine Domenicano.
Dopo anni di studio e di insegnamento vissuti a Bologna, gli venne chiesto un tempo di presenza presso il Santuario Mariano di Fontanellato, nella diocesi di Parma. In questo ambiente, dove si dedicava alla predicazione e ai vari compiti del ministero sacerdotale, il giovane frate domenicano cominciò a sentire il desiderio di collaborare alla fondazione di una Congregazione domenicana che si dedicasse, in modo particolare, alla formazione cristiana di bambini e giovani, vivendo la spiritualità eucaristica che egli aveva imparato ad apprezzare, coltivare e approfondire dentro di sé.
Come fondò la Congregazione delle Suore Domenicane della Beata Imelda.
Padre Lorgna fu chiamato a Venezia, a svolgere la missione di parroco nel convento domenicano della città.
In parrocchia conobbe alcune giovani, che chiedevano di come poter consacrare a Dio la propria vita. Così, verso il 1915, Padre Giocondo cominciò a capire che avrebbe potuto attuare il proprio progetto, intuito presso presso il Santuario della Madonna del Rosario di Fontanellato.
Nonostante gli anni difficili della Prima Guerra Mondiale, Padre Giocondo riuscì, passo dopo passo, a fondare una nuova Congregazione approvata dalla Chiesa.
Ma non solo! Egli aiutò la crescita di questa nuova Congregazione delle Suore Domenicane della Beata Imelda con la parola, con gli scritti, ma soprattutto con la sua vita esemplare e con l'impegno per il popolo che gli era stato affidato (e di cui si prendeva cura assieme ai suoi confratelli).
Uno dei suoi talenti fu certamente la capacità di coinvolgere le persone nelle varie attività parrocchiali, motivando, incoraggiando, esprimendo gratitudine con sincera umiltà.
Nell’anno 2008 il Papa Benedetto XVI ha riconosciuto l’eroicità delle virtù di P. Giocondo Lorgna. A lui possiamo ricorrere come intercessore in Cielo.